Come iscriversi al Mepa per i professionisti

Che cos’è il Mepa

Il MePA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) è un sistema informativo, istituito dalla Pubblica Amministrazione, che mette in contatto le stazioni appaltanti (amministrazioni pubbliche) e le imprese. Il MePA offre la possibilità alle stazioni appaltanti, pubbliche e private, di recarsi più facilmente su una piattaforma informatica alla ricerca di fornitori, confrontare offerte e determinare il migliore rapporto qualità/prezzo. Il MePA si presenta come un portale aperto a qualsiasi fornitore abilitato, con la possibilità di effettuare acquisti online e gestire la documentazione tecnica per velocizzare le operazioni relative all’approvvigionamento e alla gestione dei beni.

Come funziona l’iscrizione per i titolari di Partita Iva

Per iscriversi come titolare di Partita IVA, l’utente deve accedere al portale ufficiale ed effettuare la registrazione. Per questo, si devono fornire alcune informazioni personali, come nome, cognome, indirizzo email, dati fiscali e dove risiede. Inoltre, bisogna scegliere un numero di Partita IVA ed inserire un indirizzo web univoco associato. In seguito, è necessario versare una quota di iscrizione, che varia a seconda dello stato membro nel quale risiede l’utente. Una volta completata la procedura di registrazione, l’utente può iniziare a gestire la propria Partita IVA e utilizzarla per effettuare trasferimenti bancari, pagamenti online e altre operazioni finanziarie.

Quanto tempo ci vuole per essere abilitati al MePA

I tempi di approvazione dei lotti dei beni e dei servizi acquistati attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA) possono variare notevolmente a seconda della tipologia di fornitore e del livello di complessità della procedura.

Generalmente, trascorrono dai 5 ai 10 giorni perché il fornitore riceva l’Ordine di Acquisto (OdA) firmato dalla Pubblica Amministrazione. Tuttavia, la durata esatta varia a seconda del processo di approvazione adottato dall’amministrazione pubblica.

Una volta firmato l’Ordine di Acquisto, il fornitore deve inviare alla PA la conferma dell’accettazione dell’offerta, l’eventuale promessa di consegna o la notifica di eventuali condizioni particolari che accompagnano l’ordine. La PA, a questo punto, attribuisce al fornitore la data di evasione, in base alla quale il fornitore deve completare l’ordine.

Una volta che l’ordine è stato completato, i beni o servizi necessari vengono consegnati e la PA effettua il pagamento al fornitore secondo i termini previsti dall’ordine stesso.

In linea di massima, quindi, i tempi di approvazione dei lotti dei beni e dei servizi Mepa pendono esclusivamente dal livello di efficienza del processo di acquisto della Pubblica Amministrazione alla quale ci si riferisce.

In media, i tempi di approvazione richiedono circa 15 giorni. Le abilitazioni al MePA sono soggette a rinnovo annuale ed hanno una scadenza fissa al 31 dicembre di ogni anno. Per rinnovare l’abilitazione sarà necessario dimostrare di aver partecipato attivamente alle gare pubbliche con MePA, presentando uno storico delle offerte trasmesse nell’anno precedente e una richiesta di rinnovo. In caso si sia partecipato non almeno una volta al MePA durante l’anno, l’abilitazione decade.

Quali sono le categorie presenti nel MePa

Le categorie presenti nel MePa sono le seguenti:

1. Strumenti di Pagamento: quali modalità di pagamento (carta di credito, bonifico, ecc.), soglie di pagamento, ecc.

2. Servizi aggiuntivi: come l’emissione di fatture elettroniche, l’utilizzo di acquisti multipli, ecc.

3. Sicurezza: come la creazione di codici di sicurezza, lo scambio di dati tra parti diverse, ecc.

4. Assistenza: come indicazioni per l’utilizzo del servizio, funzionalità di supporto cliente, ecc.

5. Gestione Conti: come la gestione delle informazioni utente, l’accesso alle informazioni all’interno del MePahttps://www.aeffeconsulting.com/corso-mepa/a, ecc.

Aeffe Consulting aiuta le aziende e i Liberi Professionisti ad iscriversi al MEPA e a organizzare un piano di vendita e acquisti personalizzato sulla piattaforma, per maggiori informazioni non esitate a contattarci

Rischi e obblighi dei lavori in quota, art 111 del d lgs 81 08!

Cosa sono i lavori in quota?

I lavori in quota sono definiti come un’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta dall’altro da una quota posta ad un’altezza superiore ai 2 m rispetto ad un piano stabile. Per piano stabile si intende un piano o una superficie di appoggio che non può subire nessun effetto a causa della forza di gravità come ad esempio il terreno o il pavimento di un edificio.

Rischi dei lavoratori in quota

Il rischio principale collegato alle attività lavorative in quota è chiaramente la caduta dall’alto. Ci sono poi rischi che sono conseguenze dirette della caduta dell’operatore quali: l’effetto pendolo e la sospensione inerte del corpo. Perciò è sempre consigliato non svolgere lavori in quota da soli ma con la presenza e il supporto di altri colleghi.

Obblighi per il datore di lavoro

All’art.111 vengono stabiliti gli obblighi per il datore di lavoro. Egli deve scegliere le attrezzature più idonee per garantire condizioni di lavoro sicure, in conformità a due criteri:

– dare priorità alle misure di protezione collettiva rispetto a quelle individuali;

– il tipo di attrezzatura di lavoro deve essere adatta alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi.

Egli, inoltre, è tenuto a:

– scegliere il tipo più idoneo di sistema di accesso ai posti di lavoro temporanei in quota in base a frequenza di circolazione, dislivello e alla durata dell’impiego;

– disporre l’utilizzo di una scala a pioli, sul posto di lavoro in quota, solo nel caso in cui l’uso di attrezzatture considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di rischio e della breve durata di impiego o non è compatibile con le caratteristiche del sito;

– disporre l’impiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funi (alle quali il lavoratore è direttamente sostenuto) e sedili di sicurezza, solo quando dalla valutazione dei rischi risulta che il lavoro può essere svolto in condizioni di sicurezza, per breve durata, e che l’impiego di attrezzature più sicure non sia compatibile con le caratteristiche del sito;

– individuare le misure atte a minimizzare i rischi per i lavoratori, in base alle attrezzature utilizzate, prevedendo, ove necessario, l’installazione di dispositivi di protezione contro le cadute;

– nel caso in cui l’esecuzione di un lavoro richieda l’eliminazione temporanea di un dispositivo di protezione collettiva contro le cadute, segnalare la temporanea eliminazione del dispositivo stesso ed adottare misure di sicurezza equivalenti ed efficaci;

– effettuare lavori temporanei in quota solo se le condizioni meteorologiche non mettono in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori;

– vietare l’assunzione e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche ai lavoratori addetti ai lavori in quota;

– garantire che le opere provvisionali siano allestite con buon materiale e a regola d’arte, efficienti, proporzionate e idonee allo scopo, e provvedere alla loro verifica secondo l’Allegato XIX prima del loro reimpiego.

Formazione per i lavoratori in quota

Per lavorare in quota è necessario seguire una formazione specifica. La formazione per lavorare in quota, nota anche come formazione sulla sicurezza in quota, è obbligatoria in molti paesi e prevede l’apprendimento di tecniche di prevenzione degli infortuni e delle misure di sicurezza da adottare.

In generale, la formazione per lavorare in quota comprende le seguenti materie:

 – Norme di sicurezza: le norme di sicurezza da rispettare durante il lavoro in quota, come l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) e le procedure di sicurezza da seguire.

Identificazione dei rischi: le possibili fonti di rischio e le misure da adottare per prevenire incidenti e infortuni.

– Tecniche di lavoro in quota: come usare e installare correttamente le attrezzature di lavoro in quota, come scale, piattaforme, cestelli, ecc.

 – Primo soccorso: le competenze necessarie per effettuare i primi soccorsi in caso di infortunio.

 – Addestramento pratico: un addestramento pratico per acquisire la capacità di lavorare in sicurezza in quota.

La formazione per lavorare in quota è obbligatoria e deve essere certificata da un ente di formazione riconosciuto.

l corso di formazione per lavoratori in quota ha una  durata di 8 ore ed ha validità quinquennale

Cos’è la saldatura a filo continuo?

CHE COS’E’ LA SALDATURA

La saldatura è una tecnica di unione di materiali metallici tramite l’uso di una fonte di calore.

Per effettuare una buona saldatura bisogna preparare in modo efficace i lembi (superfici interessate nella saldatura) dove il metallo d’apporto verrà in seguito distribuito e fuso tra di essi.

Il materiale dei pezzi da collegare si definisce materiale base, mentre il metallo liquido che penetra tra i due materiali viene chiamato bagno di fusione. Infine, il metallo fuso nella saldatura che viene solidificato per raffreddamento è chiamato cordone di saldatura.

Per far sì che la saldatura risulti resistente, tecnicamente buona e priva di imperfezioni, la zona di fusione deve essere protetta da fenomeni di ossidazione e il metallo fuso deve essere depurato da scorie. Per evitare ciò, quindi, la lavorazione deve avvenire in atmosfera il più possibile priva di ossigeno (inerte): perciò, nella zona prossima la saldatura, vengono aggiunte sostanze idonee al fine di creare un “alone protettivo” nei pressi del bagno di fusione, permettendo allo stesso tempo l’espulsione delle scorie.

Cos'è la saldatura a filo continuo

METODI DI SALDATURA

Esistono principalmente due metodi di saldatura: la saldatura autogena e quella eterogenea anche detta brasatura.

La saldatura autogena è una procedura di saldatura che utilizza una fonte di calore esterna, come una torcia, per riscaldare il materiale da saldare. Il calore autogeno si forma quando il materiale da saldare riscaldato reagisce con l’ossigeno dell’aria.

La saldatura eterogenea o brasatura, è una procedura di saldatura che utilizza una fonte di calore esterna (eterogenea) per fondere due parti metalliche. Il procedimento di saldatura eterogenea viene utilizzato quando non è possibile utilizzare una saldatura convenzionale a causa della presenza di materiali non ferrosi o di una geometria complessa. Il calore viene applicato alle parti da saldare mediante una fonte esterna (eterogenea), che può essere costituita da un laser, un arco elettrico o una punta di riscaldamento. Il procedimento di saldatura eterogenea è in genere più lento della saldatura convenzionale, ma garantisce una maggiore qualità della saldatura.

LA SALDATURA A FILO CONTINUO

Tra i tanti tipi di saldatura troviamo la saldatura a filo continuo.

La saldatura a filo continuo è un processo di saldatura in cui una saldatrice elettrica alimenta un filo metallico all’estremità della saldatura. Il processo è simile a quello della saldatura MIG, ma invece di usare una bombola di gas di protezione, una saldatrice a filo continuo usa un filo metallico che viene alimentato attraverso un ugello e fuso con l’energia elettrica. La saldatura a filo continuo è un processo molto efficiente e veloce, ed è spesso utilizzata per saldare una vasta gamma di metalli, tra cui acciaio, alluminio, rame e leghe di stagno.

Il processo di saldatura a filo continuo inizia con la preparazione del materiale da saldare. Il materiale deve essere pulito e privo di oli o ruggine. Se il materiale presenta ruggine o oli, deve essere pulito prima della saldatura. Una volta preparato il materiale, viene installato un ugello di saldatura sulla saldatrice. L’ugello deve essere scelto in base al materiale da saldare, al diametro del filo e alla corrente di saldatura.

Una volta installato l’ugello, il filo viene inserito nell’ugello e la saldatrice viene accesa. Il filo viene alimentato attraverso l’ugello, fuso con l’energia elettrica e usato per unire le due parti del materiale. Durante il processo, il filo viene alimentato in modo continuo, in modo che la saldatura sia uniforme e senza sbavature. Una volta completata la saldatura, il filo viene riavvolto nella saldatrice e il processo è terminato.

La saldatura a filo continuo è un processo di saldatura molto popolare e viene spesso utilizzato in una vasta gamma di applicazioni. È un processo di saldatura veloce ed efficiente, e può essere utilizzato per saldare una vasta gamma di metalli. Tuttavia, è importante ricordare che la saldatura a filo continuo richiede una certa abilità e conoscenza, e dovrebbe sempre essere eseguita da un saldatore qualificato.

Cos’è la sicurezza sui luoghi di lavoro?

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