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Chi rilascia l’attestato HACCP?

Attestato HACCP che cos’é

Lattestato HACCP è la certificazione obbligatoria che identifica un sistema di controllo alimentare finalizzato a garantire la vendita dei beni e servizi nel pieno rispetto della sicurezza ed igiene. Le conoscenze certificate da tale attestato variano in base alle mansioni che deve svolgere l’operatore in modo da abbracciare tutte le diverse mansioni e i diversi ruoli tipici della filiera agroalimentare.

Attestato HACCP Online

Il corso HACCP online è erogato interamente in modalità e-learning ed è destinato agli operatori del settore alimentare, indipendentemente dalle mansioni svolte, in cerca di un modo veloce ed efficace per ottenere un attestato valido e riconosciuto ai sensi della direttiva 2005/36/CE. Puoi seguire il corso da pc, smartphone o tablet, dove e quando vuoi gestendo in autonomia le ore di studio.

Chi è esonerato dal corso HACCP?

L’obbligo formativo in materia di HACCP ricade su tutti gli operatori del settore alimentare, ma ci sono dei particolari soggetti che vengono esonerati dal conseguimento dell’attestato HACCP. Si tratta di coloro che sono in possesso di titoli conseguiti a seguito di percorsi di studio che prevedono al loro interno una trattazione approfondita delle tematiche dell’HACCP. In particolar modo sono esonerati dall’obbligo di conseguire l’attestato i possessori seguenti diplomi di scuola superiore:

  • Diploma di Istituto alberghiero
  • Diploma di Istituto per l’agricoltura o agrotecnici
  • L’esonero dall’obbligo formativo in sicurezza alimentare è previsto anche per diversi diplomi di laurea tra cui:
  • Laurea in scienze e tecnologie alimentari
  • Laurea in dietistica
  • Laurea in ingegneria delle industrie alimentari
  • Laurea in medicina e chirurgia, specialistica 46/S e magistrale LM-41
  • Laurea in medicina veterinaria, specialistica 47/S e magistrale LM-42
  • Laurea in biologia, specialistica 6/S e magistrale LM-6
  • Laurea in scienze della nutrizione umana, specialistica 69/S e magistrale LM-61
  • Lauree in biotecnologie, specialistiche 7/S, 8/S e 9/S e magistrali LM-7, LM-8 e LM-9

Come diventare docente HACCP?

Il Formatore HACCP è un professionista in grado di erogare formazione sulla sicurezza alimentare per tutti gli alimentaristi. Realizza i corsi per Addetto o Responsabile HACCP, e per chiunque manipola o entra a contatto con gli alimenti. Può formare il personale di tutte le aziende alimentari e della ristorazione. Dopo aver partecipato ad un corso per diventare formatore della sicurezza alimentare, si può ricevere un attestato sulle competenze acquisite e sulla partecipazione al corso.

HACCP chi lo paga?

Sia che si scelgano dei corsi in aula, sia nel caso dei corsi online è impossibile trovare dei corsi gratuiti che prevedano il rilascio dell’Attestato. A sostenere i costi della formazione obbligatoria in materia di HACCP è il titolare dell’azienda presso cui il lavoratore è assunto.

Come iscriversi al Mepa per i professionisti

Che cos’è il Mepa

Il MePA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) è un sistema informativo, istituito dalla Pubblica Amministrazione, che mette in contatto le stazioni appaltanti (amministrazioni pubbliche) e le imprese. Il MePA offre la possibilità alle stazioni appaltanti, pubbliche e private, di recarsi più facilmente su una piattaforma informatica alla ricerca di fornitori, confrontare offerte e determinare il migliore rapporto qualità/prezzo. Il MePA si presenta come un portale aperto a qualsiasi fornitore abilitato, con la possibilità di effettuare acquisti online e gestire la documentazione tecnica per velocizzare le operazioni relative all’approvvigionamento e alla gestione dei beni.

Come funziona l’iscrizione per i titolari di Partita Iva

Per iscriversi come titolare di Partita IVA, l’utente deve accedere al portale ufficiale ed effettuare la registrazione. Per questo, si devono fornire alcune informazioni personali, come nome, cognome, indirizzo email, dati fiscali e dove risiede. Inoltre, bisogna scegliere un numero di Partita IVA ed inserire un indirizzo web univoco associato. In seguito, è necessario versare una quota di iscrizione, che varia a seconda dello stato membro nel quale risiede l’utente. Una volta completata la procedura di registrazione, l’utente può iniziare a gestire la propria Partita IVA e utilizzarla per effettuare trasferimenti bancari, pagamenti online e altre operazioni finanziarie.

Quanto tempo ci vuole per essere abilitati al MePA

I tempi di approvazione dei lotti dei beni e dei servizi acquistati attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA) possono variare notevolmente a seconda della tipologia di fornitore e del livello di complessità della procedura.

Generalmente, trascorrono dai 5 ai 10 giorni perché il fornitore riceva l’Ordine di Acquisto (OdA) firmato dalla Pubblica Amministrazione. Tuttavia, la durata esatta varia a seconda del processo di approvazione adottato dall’amministrazione pubblica.

Una volta firmato l’Ordine di Acquisto, il fornitore deve inviare alla PA la conferma dell’accettazione dell’offerta, l’eventuale promessa di consegna o la notifica di eventuali condizioni particolari che accompagnano l’ordine. La PA, a questo punto, attribuisce al fornitore la data di evasione, in base alla quale il fornitore deve completare l’ordine.

Una volta che l’ordine è stato completato, i beni o servizi necessari vengono consegnati e la PA effettua il pagamento al fornitore secondo i termini previsti dall’ordine stesso.

In linea di massima, quindi, i tempi di approvazione dei lotti dei beni e dei servizi Mepa pendono esclusivamente dal livello di efficienza del processo di acquisto della Pubblica Amministrazione alla quale ci si riferisce.

In media, i tempi di approvazione richiedono circa 15 giorni. Le abilitazioni al MePA sono soggette a rinnovo annuale ed hanno una scadenza fissa al 31 dicembre di ogni anno. Per rinnovare l’abilitazione sarà necessario dimostrare di aver partecipato attivamente alle gare pubbliche con MePA, presentando uno storico delle offerte trasmesse nell’anno precedente e una richiesta di rinnovo. In caso si sia partecipato non almeno una volta al MePA durante l’anno, l’abilitazione decade.

Quali sono le categorie presenti nel MePa

Le categorie presenti nel MePa sono le seguenti:

1. Strumenti di Pagamento: quali modalità di pagamento (carta di credito, bonifico, ecc.), soglie di pagamento, ecc.

2. Servizi aggiuntivi: come l’emissione di fatture elettroniche, l’utilizzo di acquisti multipli, ecc.

3. Sicurezza: come la creazione di codici di sicurezza, lo scambio di dati tra parti diverse, ecc.

4. Assistenza: come indicazioni per l’utilizzo del servizio, funzionalità di supporto cliente, ecc.

5. Gestione Conti: come la gestione delle informazioni utente, l’accesso alle informazioni all’interno del MePahttps://www.aeffeconsulting.com/corso-mepa/a, ecc.

Aeffe Consulting aiuta le aziende e i Liberi Professionisti ad iscriversi al MEPA e a organizzare un piano di vendita e acquisti personalizzato sulla piattaforma, per maggiori informazioni non esitate a contattarci

Le sanzioni GDPR previste per chi non rispetta il regolamento sulla privacy

Che cos’è il GDPR

GDPR è l’acronimo di General Data Protection Regulation (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati), conosciuto anche come Regolamento Europeo 2016/679, entrato in vigore il 24 maggio 2016 e applicato dal 25 maggio 2018. Il GDPR illustra come i dati personali debbano essere trattati ma anche le modalità di raccolta, utilizzo, protezione e condivisione. L’obiettivo principale del GDPR è quello di dare ai cittadini il controllo dei propri dati.

Sanzioni privacy: cosa è cambiato con il GDPR

In caso di controlli e violazioni delle norme del GDPR, il regolamento UE sulla privacy prevede delle sanzioni disciplinate principalmente dagli articoli 83 e 84.

Le novità del regolamento UE hanno riguardato in particolar modo le sanzioni amministrative mentre per quelle penali è stata confermata l’applicazione delle regole previste dal Codice della privacy.

A partire dal 2018, le sanzioni legate alla privacy previste dal GDPR sono determinate in base alla tipologia di violazione compiuta dall’impresa o dal professionista.

Ogni sanzione per violazione della privacy viene applicata in base alla gravità, natura e durata della violazione al GDPR, e anche in base al numero di soggetti coinvolti e al carattere doloso o colposo alla base della violazione contestata.

In Italia è la Guardia di Finanzia in collaborazione con l’Autorità Garante per la privacy a vigilare sul rispetto degli adempimenti obbligatori.

Gli importi delle sanzioni previsti dal nuovo Regolamento UE sono pari ad un massimo di 10 milioni di euro o 20 milioni di euro, o se l’importo è maggiore possono arrivare fino al 2 per cento o 4 per cento del fatturato.

Sanzioni penali GDPR

Le sanzioni penali previste dal GDPR sono molto severe e possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo mondiale, a seconda di quale sia maggiore.

 Le sanzioni previste dal GDPR sono suddivise in due categorie principali:

1. Sanzioni amministrative: queste sanzioni sono applicabili quando un’organizzazione viola i principi del GDPR, come la mancata notifica di una violazione dei dati o la mancata conformità con le misure di sicurezza previste.

2. Sanzioni penali: queste sanzioni sono applicabili quando un’organizzazione viola i diritti dei cittadini europei in materia di protezione dei dati. Ad esempio, la violazione dei diritti di accesso, di rettifica e di cancellazione dei dati. Le sanzioni penali possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo mondiale, a seconda di quale sia maggiore.

GDPR Trattamento illecito dei dati

Il trattamento illecito dei dati è una violazione della normativa GDPR. La normativa GDPR prevede che le organizzazioni che raccolgono, elaborano o memorizzano dati personali siano responsabili del trattamento dei dati e del rispetto delle disposizioni di sicurezza previste dalla legge.

In caso di trattamento illecito dei dati, le autorità di controllo possono applicare sanzioni amministrative o penali. Le sanzioni possono variare da una multa fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo dell’organizzazione, a seconda del tipo di violazione.

Le organizzazioni possono prevenire il trattamento illecito dei dati adottando misure di sicurezza adeguate. Queste misure comprendono l’implementazione di una politica di sicurezza dei dati, la formazione dei dipendenti e l’utilizzo di tecnologie di sicurezza adeguate.

Le organizzazioni devono inoltre assicurarsi che i dati siano trattati in modo da garantire la riservatezza, l’integrità, la disponibilità e la resilienza dei sistemi e dei servizi di trattamento

Inoltre, devono assicurarsi che i dati siano trattati in modo da consentire la loro ripristinabilità in caso di incidente. Le organizzazioni devono inoltre assicurarsi che i dati siano trattati in modo da garantire il rispetto dei diritti degli interessati.

Devono inoltre assicurarsi che i dati siano trattati in modo da garantire la tutela dei dati personali e la protezione della privacy.

Acquisizione fraudolenta di dati personali GDPR

La violazione della privacy e l’acquisizione fraudolenta di dati personali sono considerate violazioni della normativa GDPR.

La violazione di dati personali può essere intenzionale o accidentale. In caso di violazione intenzionale, i titolari dei dati devono essere informati entro 72 ore dalla scoperta della violazione. Inoltre, devono essere prese misure immediate per prevenire ulteriori violazioni.

In caso di violazione accidentale, i titolari dei dati devono essere informati entro 24 ore dalla scoperta della violazione.

Inoltre, devono essere prese misure immediate per prevenire ulteriori violazioni. In entrambi i casi, i titolari dei dati devono essere informati sui dettagli della violazione, compreso il tipo di dati personali coinvolti, la natura della violazione e le misure intraprese per prevenire ulteriori violazioni.

Inoltre, i titolari dei dati devono essere informati sui loro diritti in base alla normativa GDPR, incluso il diritto di presentare un reclamo all’autorità di controllo della protezione dei dati (Garante per la protezione dei dati personali).


Sanzioni di cui all’art. 38 dello statuto dei lavoratori (L. 300/1970) per violazione della privacy

  1. Licenziamento disciplinare: il datore di lavoro può licenziare un dipendente per gravi motivi disciplinari, come ad esempio per comportamenti scorretti o per violazione delle regole aziendali.
  2. Multa: il datore di lavoro può infliggere una multa al dipendente in caso di comportamenti scorretti o violazione delle regole aziendali.
  3. Sospensione: il datore di lavoro può sospendere il dipendente per un periodo di tempo limitato, in caso di comportamenti scorretti o violazione delle regole aziendali.
  4. Trasferimento: il datore di lavoro può trasferire il dipendente in un’altra sede o in un’altra posizione lavorativa, in caso di comportamenti scorretti o violazione delle regole aziendali. 5. Riduzione della retribuzione: il datore di lavoro può ridurre la retribuzione del dipendente in caso di comportamenti scorretti o violazione delle regole aziendali.

Chi è il DPO

Il DPO (Data Protection Officer) è una figura professionale che si occupa della protezione dei dati personali. Il DPO è responsabile dell’applicazione delle normative sulla protezione dei dati e deve assicurarsi che l’organizzazione rispetti le norme sulla privacy.

Il DPO è responsabile della gestione dei dati e deve garantire che i dati siano trattati in modo corretto e sicuro.


Le responsabilità del RPD o DPO

Il Responsabile della Protezione dei Dati (RPD) o Data Protection Officer (DPO) è responsabile di garantire che un’organizzazione rispetti le leggi sulla protezione dei dati e le normative sulla privacy. In particolare, il RPD o DPO è responsabile di:

Assicurarsi che l’organizzazione sia in conformità con le leggi e le normative sulla protezione dei dati e sulla privacy.

Monitorare le attività di trattamento dei dati e assicurarsi che siano conformi alle leggi e alle normative sulla protezione dei dati e sulla privacy.

Assicurarsi che l’organizzazione abbia adottato misure adeguate per la protezione dei dati personali.

Fornire consulenza e assistenza all’organizzazione in materia di protezione dei dati.

Monitorare l’attuazione delle misure di sicurezza adottate dall’organizzazione.


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